Paflasmòs

lunedì 14 agosto 2017

Clicca e ascolta "IL MONDO ESISTEVA GIA' PRIMA DI NOI!" Condividi "Bastiàn Contrario"

14/08/17
24a Puntata: 
Radio Pirata - la Radio nella Radio
presenta:
Bastian Contrario_Il Mondo esisteva già prima di noi
Radio Pirata - la Radio nella Radio in onda su www.yastaradio.com
al Lunedì ore 19.00
in replica al Giovedì e al Sabato alle 11.00

Bastiàn Contrario:
"IL MONDO ESISTEVA GIA' PRIMA DI NOI!"


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Notizia straordinaria! 
Il mondo esisteva già prima di noi!
Davvero, è questa l’immagine che Dio avrebbe di sé stesso?

Scusate, ma quale altro animale, oltre l’uomo, è così stolto e poco lungimirante, da distruggere non tanto il suo nemico più prossimo, ma tutto ciò che gli permette la sopravvivenza come specie, prediligendo un beneficio immediato (leggi le comodità e il consumismo di cui tutti ci circondiamo) a una sopravvivenza futura?




Cari Pirati di ogni dove, salto introduzione e saluti perché sarà una puntata impegnativa e intensa...

“Il mondo esisteva già prima di noi!”

Direi che in questo titolo, a voler pensare un momento, ci sia già tutto.
Il fatto è che, indiscutibilmente, noi nasciamo in un dato momento storico e quello che troviamo al nostro “arrivo” ci sembra giusto a prescindere: nessun cucciolo in Natura mette in discussione l’insegnamento e l’autorità genitoriale e in effetti nemmeno il cucciolo umano fino a una certa età, poi arrivano gli ormoni, poi la famiglia e quando inizia la critica costruttiva, purtroppo, è già assuefatto all’ambiente trovato e forse anche stanco.


Vorrei che veniste con me, in un mondo lontanissimo dal nostro tempo, ma essenziale: la Natura, tante volte esaltata per la sua poesia, tante volte demonizzata per la sua presunta crudeltà, in realtà a me sembra semplicemente giusta e neutrale.


Siamo noi umani che, convinti chissà mai perché di avere un ruolo estraneo e dominante sulle leggi della natura, ci accaniamo a volerla forzatamente incastrare e incanalare in percorsi che appartengono all’umanità e non alla Natura nel senso di entità collettiva e comprensiva di ogni legge, diversità e equilibrio.

Troppo spesso, a mio avviso, confondiamo con “naturale” un’epoca nella quale l’uomo aveva già iniziato i suoi primi passi verso la sua assurda egemonia...qualunque viaggio, nello spazio e nel tempo, passa comunque da un primo e da un secondo e poi terzo, millesimo, milionesimo passo...

Quando io, invece parlo di Natura, cerco di guardarla nel suo insieme e nella sua capacità di mantenersi comunque in vita.

Nel mio immaginario esiste davvero Madre Natura, la grande Madre che, badate bene, non è la Madre dell’umanità!!!
Ma non è nemmeno la madre dei pinguini, dei diamanti e della tempesta...

E’ Madre - in un certo senso - di se stessa.


Ed è a questo punto, almeno per quanto mi riguarda, che mi diventa facile osservarla nel suo insieme, nel suo essere un’entità intera, complessa e completa...fatta di piccole parti.
Non sembra anche a voi, ora un po’ più familiare e comprensibile, questa entità immane?

Dunque, se Natura altro non è che un organismo vivente, potremmo partire allora osservando noi stessi: cosa siamo, noi, se non un insieme di parti diverse, con funzioni diverse, che manifestano nel tempo le potenzialità intrinseche fin dal concepimento - come ad esempio, quella di crescere, quella di camminare, addirittura quella di procreare! -?
Siamo in continua trasformazione, dal concepimento alla morte: nulla, nel corso degli anni, rimane tale e quale e - a quanto letto in giro, ma anche facile da intuire - ...nemmeno una singola cellula avrà fatto parte di noi dal primo all’ultimo istante di questa Vita.
Eppure...eppure ciascuno di noi rimane se stesso: completamente mutato, ma se stesso!
Non lo trovate semplicemente meraviglioso?

Tornando al nostro meraviglioso organismo, se ci soffermiamo a guardarlo col desiderio di scoprirlo...troveremo cose sorprendenti e curiose, magari anche “devastanti”...


Prendiamo nuovamente a confronto la Natura, che per l’essere umano si manifesta prevalentemente come Pianeta Terra con la sua atmosfera e con tutte le sue apparenti stranezze e il nostro insostituibile corpo.

Vediamo la Terra che sposta immani masse d’acqua che distillate riprendono capillarmente il loro percorso attraverso la crosta terreste, i rivoli d’acqua, i fiumi ...fino a tornare al mare.

Pensiamo alla potenza del magma, delle eruzioni con i loro fremiti, alla lava che cola e solidifica... alle montagne che si formano.

Pensiamo ai terremoti, ai sussulti, agli spostamenti delle masse di terra e di acqua che si muovono da sotto, da dentro...e a quanto accade in superficie.

Pensiamo alla brezza che ci da pace e piacere, che porta con sé semi e agli uragani, al vento impetuoso e distruttivo...

Pensiamo agli alberi, all’erba, alle creature che la popolano e che sulla sua superficie trovano quanto è loro necessario per continuare ad esistere come specie...

E poi pensiamo a noi:
non spostiamo anche noi immani quantità d’acqua, proporzionali al nostro corpo fatto praticamente del 90% di questo elemento? Sudiamo, beviamo, piangiamo, estraiamo acqua dal cibo ed elaboriamo acqua pulita nei nostri reni attraverso minuscoli canalini, per poi riappropriarcene per far funzionare praticamente tutto il nostro organismo, cellula per cellula?
Non coviamo anche noi sotto la crosta, un magma fluido e rosso e caldo che viene pompato a suon di scossoni nei suoi percorsi e che se fuoriesce solidifica? Non è forse questo che fa il cuore con il nostro sangue?


Pensiamo solo - perdonate l’apparente mancanza di poesia - alle funzioni intestinali: masse di cibo parzialmente elaborato che viene sospinto da scossoni peristaltici creando sfiati, gas, movimenti superficiali e talvolta dolori...- e che se non avvengono nel modo giusto alterando l’assorbimento, danneggiano la superficie creando sofferenza all’intero corpo e al suo aspetto -.


Pensiamo al respiro: questo movimento che fa propria l’aria circostante, vivificante, generante, fondamentale per la nostra sopravvivenza o a una bruttissima bronchite, la tosse, il catarro, i sussulti del corpo...


Cosa accade al nostro organismo quando tutto è armonioso e in equilibrio?
Accade che ogni organo, ogni cellula e ogni funzione collaborano per mantenere in vita l’intero organismo, ribadisco “l’intero organismo”, non una sua parte, esattamente come una semplice parte siamo noi umani rispetto all’“intero organismo” Natura.


Il nostro corpo si evolve, cresce, matura, decade e muore.
Si, perché la vita e la morte, non sono due processi distinti e separati, anzi: sono le due facce di una stessa medaglia, l’una include l’altra, una non può sussistere senza l’altra e dunque, l’unico modo per evitare la morte...è non iniziare nemmeno a vivere!


Nel percorso che unisce la nascita e la morte, c’è in mezzo tutto il resto e potremmo dire che la salute rappresenta lo stato in cui tutti gli equilibri si mantengono in modo corretto.

Quando questo non avviene, possono esserci delle malattie: nelle maggior parte dei casi, il nostro organismo reagisce attivando le sue difese, e dopo un momento di apparente dissesto, con febbri, sbalzi di pressione, problemi gastrointestinali ecc ecc, espulse (dunque annientate, eliminate, debellate) le cause del male, il corpo si rigenera e si rimette in sesto.
Ho usato la parola debellate: faccio un inciso a promemoria per chi  sostiene che le malattie debellate il secolo scorso potrebbero ritornare: ricordo che debellare significa “Sconfiggere in modo definitivo”. 


Dicevo che la Natura ha sviluppato questo processo vitale di autoconservazione e perfezionamento, da quando esiste, in armonia con le creature che la abitano: il che, più precisamente, non significa che abbia fatto eccezioni o cortesie o favoritismi nei confronti di singoli individui o di singole specie, così come non ha fatto dispetti e vendette nei confronti di altri, esattamente come noi non siamo consapevoli di come le cellule, gli ormoni, o gli enzimi, tanto per dirne alcuni, nascano, vivano e muoiano funzionali al sostentamento del nostro organismo.

Bene, spero di essermi spiegata in modo abbastanza esaustivo, malgrado il bordeggio contro vento rispetto ai tempi concessi...e quindi spero che su una cosa di partenza siamo tutti d’accordo: Madre Natura, la Vita, la Terra, la Grande Madre o come la vogliate chiamare, non ha avuto bisogno dell’uomo né per iniziare, né per evolversi, né per sopravvivere, così come tutti gli organismi che la formano e la abitano non hanno avuto guida alcuna per fare altrettanto: ciascuna specie si è sempre riprodotta e per di più in un numero di modalità varie e svariate nella forma (passando dalla cellula, ai fiori e alle piante nelle infinite varietà, ai mammiferi, ai rettili, per i cavallucci marini, le lumache e le orate che addirittura mutano sesso); ciascuna specie animale ha sempre riconosciuto i propri simili, ciascuna specie si è sempre nutrita di ciò di cui aveva bisogno e che non le era dannoso, ha sempre riconosciuto dove e come vivere, proteggendosi dalle intemperie e convivendo in equilibrio con altre specie; gli stessi predatori non hanno mai puntato a sterminare i gruppi predati, autogestendo le proprie “scorte alimentari”, a nessuna madre è mai stato detto come partorire, nessun animale ha mai fatto corsi di alimentazione, di potenziamento all’arrampicata, di edilizia, di mimetismo o di medicina.

Com’è possibile, allora, che tutto sia arrivato al 2017?

Io sto davvero impazzendo: più mi guardo intorno, più vedo cose che, perdonatemi, mi appaiono insensate, insensatissime!
La Vita si è sviluppata sulla Terra adattandosi all’ambiente che incontrava: nessuna specie mai, a parte l’uomo con la sua stupidità travestita da genio, ha MAI preteso di adattare l’ambienta alle proprie necessità.
Se la teoria di Darwin è valida, la Vita si è mantenuta in essere grazie alla capacità di adattamento che ha fatto sì che i caratteri più coerenti all’ambiente diventassero dominanti, portando le specie ad essere sempre più forti in quello specifico ambiente pena l’estinzione - evento naturale ma NON voluto dalla Natura -.
Così è sopravvissuto chi si è maggiormente adattato ai cambiamenti climatici, alle variabili alimentari, ai cambiamenti di colorazione, di densità e di umidità dell’ambiente ecc ecc, cosa che avremmo dovuto imparare a fare anche noi come Umanità, anziché assecondare una dopo l’altra tutte le nostre debolezze di specie.
Comprendo benissimo che un conto è parlare in senso astratto e generale e un altro è quando le cose ci toccano personalmente, e spero non me ne vogliate per le mie osservazioni macroscopiche che necessiterebbero di maggior spazio radio per permettermi di esprimere anche l’aspetto del sentimento e della solidarietà che come essere umano anch’io condivido con voi.

Chiedo scusa per la rapidità, ma mi rituffo nel tema della puntata: gli animali hanno popolato la Terra insieme tra loro e con la sua vegetazione: quando morivano, esattamente come le cellule del nostro corpo, semplicemente sparivano, tornando ad essere parte del ciclo Vitale sotto forma di nido o cibo per altre specie.
Nessuna tana di animale è rimasta ad occupare spazi per secoli, e tutto è ritornato nel ciclo della Vita. 

Gli animali - ma sembra anche le piante - comunicano tra loro, a mio avviso - in modo meno confuso e rumoroso degli umani. 
Gli animali - e all’inizio anche l’animale uomo - istintivamente sapevano come rapportarsi con la Natura e i suoi doni, riconoscendo bacche, frutti per nutrirsi, erbe e radici per curarsi, e comportamenti - come l’accoppiamento, il parto, l’allattamento e -udite udite! - persino lo svezzamento - senza che nessuno avesse compiuto studi e approfondimenti su cosa e come fare.

Noi, no.
Semplicemente, noi no!
E io non mi capacito: proprio non mi capacito di come possiamo essere arrivati comunque a questo 2017! 
Provate solo a pensare: senza l’acqua fresca di frigo!
Senza la macchina!
Senza i telefonini - ma questo è più comunicazione che necessità primaria -.
Senza climatizzatori!

Senza computer!
Senza nutrizionisti!
Senza....POLITICI!

Ricordo che la Bibbia diceva che Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza.
Io non so se un dio ci sia o meno, e penso che la fede riguardi personalmente ciascun individuo nella sua intimità più preziosa, ma sono cresciuta in ambito cattolico e lo ritengo comunque un terreno comune per comunicare: perciò, riguardo a dio, ho più l’impressione che sia stata l’umanità a volersi dichiarare a immagine e somiglianza di dio! 

Un dio non tanto creatore e di amore, ma manipolatore, un dio che gioca con la vita delle persone e della terra, un dio che non conosce limiti e gode nel superarli indipendentemente dal prezzo che fa pagare agli altri: un dio il cui nome in senso generale è potere, con i vari attributi: non più trino, ma tentacolare che si manifesta nella scienza e i suoi orrori (non mi risulta che un dio d’amore e compassione, abbia mai incitato alla tortura e all’abuso su altre creature), che si mostra con le multinazionali, con le banche, l’indottrinamento, la televisione, il cemento, la distruzione delle risorse alimentari, la bomba atomica, le manipolazioni genetiche, le microtecnologie di controllo, la Monsanto, la discriminazione, l’ideologia... 
Davvero, è questa l’immagine che Dio avrebbe di sé stesso?


Scusate, ma quale altro animale, oltre l’uomo, è così stolto e poco lungimirante, da distruggere non tanto il suo nemico più prossimo, ma tutto ciò che gli permette la sopravvivenza come specie, prediligendo un beneficio immediato (leggi le comodità e il consumismo di cui tutti ci circondiamo) a una sopravvivenza futura?

Vi ricordo che “consumismo” è una parola chiara e senza segreti, utilizzata proprio alla luce del sole: significa “usare qualcosa fino al suo completo esaurimento”: nessuno ci ha ingannati, nessuno ci ha edulcorato la pillola: cosa pensavamo di fare?

Beh, dimenticavo una possibilità: se pensiamo di essere e voler essere l’ultima generazione possibile su questa Terra, allora ok: facciamo fuori ogni cosa rimasta, ma vi prego: smettiamo almeno di fare figli.
Ah, no: dimenticavo anche questo: anche i figli sono parte del nostro egoistico piacere...

Eppure, se nel nostro organismo una categorie di cellule spezza gli equilibri e diventa predominante minacciando la sopravvivenza dell’organismo stesso...la chiamiamo cancro.
E facciamo l’impossibile per annientarla e ripristinare un equilibrio nuovo che consenta di continuare a vivere.


Potremmo parallelamente dire che la Terra è sempre sopravvissuta e si è sempre autorigenerata, attraversando tutte le sue ere, passando surriscaldamenti, derive dei continenti e glaciazioni, trovando in sé stessa il sostentamento e la cura per tutte le sue creature, esattamente come il nostro organismo provvede a far crescere i capelli, a rinforzare i muscoli se allenati, a cambiare una a una tutte le nostre cellule (non vorrei ricordare male, ma mi pare che il primo strato di pelle muti completamente nell’arco di 15 giorni).

Ora purtroppo non ho più tempo e sono costretta a tagliare, ma non prima di salutarvi e di lasciarvi con due delle mie domande:
la prima è se davvero abbiamo bisogno di tutta questa saccenza e arroganza di chi, dimenticando che anche l’umanità è parte della Natura e conserva il germe della relazione istintiva con essa, ci vuole insegnare con l’imposizione come sentire e assecondare i nostri bisogni o riconoscere le nostre funzioni, a indicarci come dormire, mangiare, curarci, copulare, vestirci, parlare, sognare...
La seconda è se anche voi vi percepite vostro malgrado parti della massa tumorale che ricopre la nostra Terra, complici della morte dell’organismo che ci sostiene e in caso affermativo, se proverete come me, a rientrare più che potete, più in fretta che potete, coinvolgendo quante più persone potete da questo attentato che collettivamente stiamo perpetrando ai nostri danni...

eli the worst per oggi chiude così il suo Bastiàn Contrario, ma vi invita anche a curiosare su www.pianetablu.info/educational/articoli/mio_acquario/sessualita.htm: vi sorprenderà la varietà di strategie adottate dalla Natura per conservare se stessa!
Buon bordeggio.
















2 commenti:

  1. Ferny
    Felice di averti letto..come sempre complimenti per l'argomento e per come lo svisceri..Brava.

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    Risposte
    1. Cara...Cara Ferny!!! Grazieissime: non tutti i complimenti hanno lo stesso valore: dipende dalla considerazione che si ha rispetto a chi li fa...e tu sei speciale.
      Un abbraccio di tutto cuore e a presto!

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