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mercoledì 28 dicembre 2016

Poppe si vs Poppe no




Credo che il problema, più che "poppe si, poppe no", sia nell'abitudine o meno nei confronti delle une piuttosto che delle altre. 

Cioè: da quando ci sono la televisione e il cinema, è diventata sempre meno imbarazzante la sessualità/sensualità e il nudo, tanto che anche quello maschile appare sempre più spesso.


Il "vedere con frequenza" rende una azione "normale" ( non necessariamente giusta o sbagliata!! ) mentre altre azioni più private, intime, personali, naturali, come l'allattamento al seno, rimangono "anomale" (sarebbe più giusto dire "imbarazzanti" poiché ci creano la difficoltà di avere una reazione - già acquisita - socialmente accettata) ...e questo si presenta come "problema".

lunedì 26 dicembre 2016

Frana nelle viscere

Ci sono cose piccole. Piccole piccole.
 
Piccole e lievi come il suono della pioggia dietro i vetri.





Sembrano, a volte, come quelle frane, possenti e fragorose, che si propagano nel ventre della terra... iniziando con lo sgretolarsi centripeto di un piccolo ciottolo, di un ciottolo pic-co-lis-si-mo.


sabato 24 dicembre 2016

Certe Notti, la Luna...



Certe notti...mi trovo lì, sopraffatta da una bellezza perduta...

Certe notti, tornando verso casa, la Luna.

Arrivo ad un punto in cui mi accorgo, sorpresa, che i fari della mia auto ... sono in più.

E’ improvviso, quel punto. Inatteso. 

Una curva e... e la strada, davanti, si apre, come un nastro di cristallo che avvolge il fianco del Monte, che si inabissa verso valle e riaffiora più avanti, là in fondo, là dove quel tunnel di rami e foglie finisce di coccolare il segreto della curva.

E’ un paesaggio...surreale, tanto prezioso quanto raro...

Inimmaginate, si stagliano sull’argento del manto stradale ombre, ombre nitide e nere, nerissime, di ogni singolo albero, di ogni singolo filo d’erba, la mia stessa sagoma.

mercoledì 21 dicembre 2016

Il Prete e l'Antropologo



Un grande libro per comprendere che non sono le tradizioni dell'Uno o dell'Altro ad essere giuste o sbagliate, ma che ciò che conta è la capacità di abbandonare i propri schemi per incontrare l'Altro

Di Silvano Sabatini - A cura di Silvia Zaccaria

lunedì 19 dicembre 2016

Il simbolo della guerra era un palloncino...


Il simbolo della guerra era un palloncino 

gonfiato d’elio, 

tutto rosso con una macchia blu.



E l’uomo aspettava i seguaci col suo palloncino allacciato al polso, assolutamente buffo con le sue armi in pugno, l’elmetto e la mimetica, le bombe a mano ed il fucile in spalla.
Aspettava.
Solo, in una grande piazza di cemento.

Passò un bambino, una sera, mentre lui dormiva accanto ad un falò, col suo coltello fra i denti e la pistola sotto il fianco.

domenica 18 dicembre 2016

Voglia di Pace...



Forse qualcuno non capirà quello che penso, 
o più facilmente non vorrà far la fatica di chiedersi 
se ci sia, almeno in parte, del vero.




C'è molto malessere, di questi Tempi. Un malessere che si manifesta in modi opposti, come quando un colore all'acqua si scioglie e si divide.

Ci sono persone che accolgono l'Altro, se potessero, condividerebbero più di quanto non riescano, in termini di tempo, spazio, denaro, lavoro, cultura.

Ci sono persone che negano, rifiutano e arrivano persino ad uccidere l'Altro per paura di perdere più di quanto non riescano, in termini di tempo, spazio, denaro, lavoro, cultura.

mercoledì 9 novembre 2016

La Montagna evanescente...


Mi innamorai di questa parte del Baldo circa 30 anni fa....
Era una domenica pomeriggio d’autunno e i colori che vidi si impressero nei miei occhi e nel mio cuore indelebilmente.
Non ho mai avuto memoria per i nomi, ma quell’unica gita fatta, rimase nella mia memoria nitida e certa come pochi altri istanti.

lunedì 7 novembre 2016

Come distruggiamo la serenità e l'autostima dei nostri figli

"Viviamo in una società molto superficiale, dove i tempi frenetici e la poca pazienza che abbiamo 
nei confronti dei nostri bambini e delle nostre bambine, ci spingono a conclusioni affrettate sulle loro potenzialità e capacità cognitive, purché ci sollevino dall’incombenza di seguirli negli studi."


Sono una pedagogista-docente e mi occupo di formazione oramai da diversi anni. Troppo spesso però vedo una situazione che non posso più tacere, anche se non è la prima volta che ne parlo.


Sono molto indignata per la facilità con cui i nostri bambini vengono giudicati e “torturati” psicologicamente. E non sto esagerando! Perché la tortura non è solo quella fisica, ma anche e ai nostri giorni soprattutto, quella psicologica.

Viviamo in una società molto superficiale, dove i tempi frenetici e la poca pazienza che abbiamo nei confronti dei nostri bambini e delle nostre bambine, ci spingono a conclusioni affrettate sulle loro potenzialità e capacità cognitive, purché ci sollevino dall’incombenza di seguirli negli studi.

Troppo spesso i genitori mi portano i loro figli emotivamente avviliti, psicologicamente affranti, demotivati e senza più la minima autostima di se stessi.
Arrivano da me dicendomi che il loro bambino o la loro bambina ha difficoltà nello studio;

domenica 6 novembre 2016

Scuola: io, maestro elementare, vi spiego perché dico no ai voti.

«Scuola, io, maestro elementare
vi spiego perché dico no ai voti»

Zanetti: «Competitivo e non formativo, secondo me bisogna ragionare con gli alunni»




Sono un maestro di scuola primaria, maestro delle elementari, uno dei pochi ancora "viventi" data la prevalenza femminile... Leggo gli interventi sul voto nella scuola e butto lì alcuni argomenti di riflessione come contributo alla discussione.

giovedì 8 ottobre 2015

Frana nelle viscere

Ci sono cose piccole. Piccole piccole.

Piccole e lievi come il suono della pioggia dietro i vetri.

Sembrano, a volte, come quelle frane, possenti e fragorose, che si propagano nel ventre della terra... iniziando con lo sgretolarsi centripeto di un piccolo ciottolo, di un ciottolo pic-co-lis-si-mo.

Non sembrava portare con sé un carico così greve l’ingenua distanza che finestre ben strutturate mettevano tra me e il suono reso quasi impercettibile dello scrosciare della pioggia. Eppure.



Eppure... Eppure, seguendo poco a poco quei ciottoli centripeti, accelerati, vorticosi, numerosi, crescenti e in crescendo.......proprio come

sabato 18 ottobre 2014

Cesare Padovani ci ha salutati stamattina. A tutte le Persone che lo hanno amato, conosciuto o solo incontrato….

Zio Cesare e Zia Giovanna, agli albori del loro grande Amore

Ciao Zio.
Oggi hai deciso di prendere il via per un nuovo stato dell’Esistenza...
E con la tua partenza noi tutti, che siamo stati tuoi compagni di vita più o meno vicini, partiamo per un nuovo stato delle nostre esistenze.
Hai dato tanto: ci hai illuminati con la tua gioia di vivere e di essere, vero inno alla vita, più forte del nostro perchè il tuo corpo ti è stato da sempre di ostacolo, ma mai di impedimento.
Hai saputo tradurre in immagini poetiche la vita, attraversandone i miti e le facezie, con l’arte di aprire sguardi da prospettive non previste in ciascuna occasione.
Hai trasfuso passione e dedizione nelle tue cose, ma mai con stanchezza…
Hai insegnato si come Professore, ma soprattutto come Uomo.


Zio Cesare e Zia Giovanna, al picco del loro grande Amore
Ci hai lasciato i tuoi splendidi libri, in cui venire a cercarti ogni volta che desideriamo incontrarti di nuovo.
Ci hai lasciato i tuoi quadri con i tuoi graffianti e profondi segni e simboli, specchi inequivocabili della tua personalità forte, tenace, ironica ma non per questo meno sensibile.
A me, in particolare, hai lasciato anche l’immagine vivente del Grande Amore: quell’aspetto più privato e delicato, non semplice ma profondo, fatto di luce e buio ma soprattutto fatto di simbiotica fusione e sostegno che tu e zia Giovanna avete sputo creare, mantenere e rafforzare nel tempo. Tu e lei, per molti aspetti, la stessa entità.

Porto nel cuore la tua ironia e il tuo sguardo che a volte ti faceva fanciullo e divertito nel progettare monellerie...

Grazie Zio per essere stato tutto quello che sei stato e per continuare ad essere in noi che ti abbiamo conosciuto. 

Arrivederci a presto.
Ti voglio bene, Elena

giovedì 10 aprile 2014

"Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)" su L'Arena!

Oggi è apparso su L'Arena, quotidiano ufficiale di Verona, 
a pg 38 dedicata alla Provincia Garda- Baldo,  
questo articolo che ha dato risalto alla presentazione di 
"Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)", 
in agenda per domenica. 

Grazie infinite a Camilla Madinelli 
che si è interessata a questo fatto e gli ha dato spazio! 


(ps: per questioni di scanner, ho piegato la pagina e per "isolare" l'articolo…ho messo la locandina )

venerdì 4 aprile 2014

domenica 23 marzo 2014

Grave distrazione! mancava la presentazione di Martina Fraccaroli!

Presentazione ufficiale di 
"Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)"  a cura di MARTINA FRACCAROLI
Pratica, veloce e felice guida riguardo a come organizzarsi con la più assoluta semplicità al “giorno più bello della propria vita”, scritto e progettato dalla coppia che l'ha celebrato con enorme successo. (Io lo so, perché ero tra gli invitati, ed ero pazza di gioia.) 
Tutti noi, una volta, ci siamo trovati a seguire le peripezie dei preparativi di un matrimonio di amici: le nevrosi, le scelte, l'ossessione di amici e parenti per gli abiti... Ebbene, qui non c'è nulla di tutto questo.“Un Matrimonio non convenzionale (Il Nostro)” non è un manuale di Wedding Planning (Pianificazione di Matrimoni), per quanto lo sia. E' un percorso che spiega come vivere questo giorno con Felicità e Coerenza. A Viverlo davvero, con le proprie mani e il proprio cuore; cosa che, a volte, si scorda nel tentativo di fare contenti tutti.
Scritto come una chiacchierata tra amici, chiaro e dettagliato senza essere mai noioso, ricco di spunti creativi che seguono un filo logico preciso. 
Si rivela particolarmente utile per chi si chiede come rispettare una bella tradizione, rimanendo fedele anche scelte di vita che a volte sembrano “incompatibili” con questo genere di festeggiamenti, come: il vegetarianesimo, l'ecologia, la semplicità.

domenica 9 marzo 2014

Quando agisci con Amore, la Vita rende doni!

"Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)"

Lettera (non convenzionale!) di Maria Teresa Fracaro:

"La prima volta iniziai a leggere "Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)" piuttosto perplessa.
Pensavo"molti matrimoni sono considerar fuori dal gregge, vediamo questo" Ero attratta più che dl titolo, dalle immagini e dai colori delicati e sorridenti.
La seconda volta lessi per prime le ultime pagine e mi dissi "Elena taglia così sottile la seola (cipolla!!! ndr), ce la faranno a proseguire un cammino così attento?"
La terza volta lessi tutto per bene e mi diedi la risposta. Si! Ce la faranno.
Infatti tutte le azioni sono precedute e seguite da profonde convinzioni condivise. Tutto è permeato da una filosofia di vita meditata e coraggiosa.
Una bella vita insieme che potrebbe condivisa con …….. 
                     e documentata da…..

Ciao belli!

Verona, 6 marzo 2014
h 5.30
Maria Teresa Fracaro

P.S. Anche questi fogli sono non convenzionali"



Questa lettera mi piace moltissimo: consegnata a mano da un'Amica comune, assolutamente inaspettata sia come gesto che come contenuto, per i quali ringrazio moltissimo.

Ma la cosa che più mi mette allegria è il fantastico e indiscutibile post scriptum:
"P.S. Anche questi fogli sono non convenzionali"

Grazie ancora, ad entrambe, fantastiche Donne! 

mercoledì 5 marzo 2014

1a PRESENTAZIONE UFFICIALE di "Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)"


Agitata, euforica, felice!

13 Aprile 2014
PRIMA PRESENTAZIONE UFFICIALE 
del quaderno
  "Un Matrimonio non convenzionale (il Nostro)"

…e dove, se non nel Luogo stesso in cui tutto ha preso Forma?


L'evento si svolgerà presso il Rifugio Orto Botanico di Novezzina (Monte Baldo),
maggiori dettagli nei giorni a venire!

Per info, contattatemi pure alla mail elenafurio@paflasmos.org



martedì 11 febbraio 2014

Cambiare la Società rivedendo i Valori

La Visione di questo Uomo ha cambiato la mia Vita.
Come vorrei che cambiasse anche la scuola!!!

"Il suo metodo educativo profondamente umanistico, elaborato nei lunghi anni di lavoro come insegnante e direttore di scuola, il forte accento posto sulla necessità dell’allievo di sviluppare il proprio potenziale in maniera autonoma, misero Makiguchi contro l’autoritaria educazione del Giappone dell’epoca. A causa della sua audace e coraggiosa opposizione al militarismo, che aveva negato alle persone libertà di coscienza e di religione, proprio agli albori della seconda guerra mondiale, venne arrestato e morì in carcere nel 1944.
La vera preoccupazione di Makiguchi in tutta la sua vita fu sempre rivolta alla persona umana e ai suoi diritti naturali.

Una società deve essere attenta al benessere e alle necessità di ogni bambino: se dovesse semplicemente preoccuparsi di trarre profitto da coloro che educa, il risultato sarebbe disastroso per l’una e per gli altri. Essa quindi deve definire gli scopi dell’educazione in accordo con le esigenze e gli obiettivi dell’individuo in modo da non usare i giovani come strumenti per raggiungere i propri fini e viceversa. Sia i giovani che la società devono riconoscere la reciproca ragione di esistere."

Per leggere il resto di questo splendido articolo di Rossana Pensabene vai su

tratto da 
Rivista Scuola IaD | Modelli, Politiche