Paflasmòs

lunedì 27 marzo 2017

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27/03/17
4a Puntata: 
Radio Pirata - la Radio nella Radio presenta:
Bastian Contrario_Risarcimenti e sanzioni pecuniarie
Bastiàn Contrario:

"RISARCIMENTI E SANZIONI PECUNIARIE"

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Credo che se la Legge imponesse oggettivamente - e senza possibilità di dilazioni, sovvenzioni, posticipi, rivalse e tempistiche da matusalemme -  l’azione concreta e immediata di pagare di tasca propria il recupero totale del danno, molti personaggi più o meno equivoci, amministratori delegati dal pressapochismo garantito più o meno impugnabili e ancor meno competenti, starebbero un po’ più attenti ai documenti che firmano e al rischio incluso nei loro azzardati giochini di borsa e di favori!



E buon bordeggio a tutti, cari compagni di pirateria!Io lo so: andrà a finire che susciterò le ire di qualcuno con i miei pensieri Bastiàn contrari!

Con chi ce l’ho oggi? 

Oggi ce l’ho con “i risarcimenti e le sanzioni pecuniarie”.Chiariamo: a fronte di un danno il risarcimento è doveroso, non c’è dubbio, “ma”.Intanto partiamo da un presupposto: per me, per quanto utile e indispensabile, il denaro ha un valore molto relativo, certamente inferiore al benessere fisico, emotivo e psichico, sicuramente inferiore alla coerenza con i propri valori, sicuramente inferiore al valore affettivo e sicuramente inferiore al valore della Natura nei suoi vari aspetti.Per farvi un esempio, ho una piccola credenza da cucina, di nessun pregio, verniciata di rosso, a pennello e pure male. Ho arredato l’intera cucina sulla misura di quella piccola credenza, imprescindibile. Quella era di mia nonna, ma quella era il SUO mobile per i miei giochi ed è rimasta il NOI cristallizzato nel tempo dell’addio.Se malauguratamente quella credenza andasse distrutta, non ci sarebbe nulla al mondo che la potrebbe sostituire, e nessuna cifra che la potrebbe ricomprare. 

Leggo in internet dei romantici fidanzati che con una lanterna cinese hanno “disboscato” 160 ettari di bosco.Proseguo nella lettura e trovo che potrebbero essere arrestati e subire una pena compresa tra uno e 5 anni.
E intanto sopra la mia testa si accende una scritta luminosa, un po’ come a Mingardi, che chiede:
  • a: se effettivamente questo evento è frutto di reale superficialità agita senza alcuna intenzione di ledere persone o cose, a che cosa serve arrestare la coppia? Tra l’altro presumo che fatta una volta, una cazzata del genere non la faranno mai più a meno che non siano malati e in tal caso andrebbero curati.
  • b: perché la Comunità, ossia lo Stato, è vuole essere così stolto da rimetterci 2 volte? le spese per arrestare l’incendio e il mantenimento di questi due, che per quanto possano pagare multe, immagino non arriveranno mai a pareggiare il conto?
  • c: chi ci restituirà il bosco, la sua fauna e la sua vegetazione, che sono, in realtà le uniche cose che a me personalmente sembra interessante capire?


Alcuni di voi lo sanno, altri lo avranno intuito, non amo particolarmente infilarmi nelle notizie, considerando l’Umanità per propria natura intrinseca sempre di parte, sia questa parte idealista come la mia, ideologica o di convenienza. Sta di fatto che è altamente improbabile avere a portata una notizia a tutto tondo e davvero neutra. 

Quindi, anche in questo caso bordeggio a ...sentito dire. Mi sembra che non sia una novità che in diverse occasioni, aree boschive “casualmente” bruciate siano diventate aree edificabili di una certa portata o vigneti di alta qualità.
Dunque, a che servono risarcimenti allo Stato sotto forma di multe e rimborsi assicurativi se non si ripristina o ricrea quanto andato distrutto?

E’ tristemente ovvio che questo ragionamento non si possa applicare alle vite andate perse, ma a mio Bastiàn contrario parere...risarcimenti e assicurazioni in questi casi non dovrebbero essere forniti in denaro, ma in azioni che riportino la situazione il più possibile allo stato originario precedente: in un caso come questo, si ripiantino le stesse piante, si favorisca la reintegrazione della fauna nel più breve tempo possibile, si ricrei il Bosco a tutti gli effetti, che è patrimonio di tutti, ossigeno per tutti, antidoto all’inquinamento devastante... e chi ne è stato causa contribuisca in prima persona (fisicamente o economicamente) a questo scopo fino al suo reale raggiungimento!

A proposito di inquinamento devastante!...credo sia abbastanza logico che la stessa metodologia andrebbe applicata anche con quelle “simpaticone” delle piattaforme petrolifere che hanno devastato i mari, o con le centrali nucleari e le loro perdite, o con le semplici industrie che scaricano le loro porcherie più o meno autorizzate nei corsi d’acqua o con gli agricoltori che avvelenano alimenti, terra e acqua tra diserbanti, pesticidi e antiparassitari....

Credo che se la Legge imponesse oggettivamente - e senza possibilità di dilazioni, sovvenzioni, posticipi, rivalse e tempistiche da matusalemme -  l’azione concreta e immediata di pagare di tasca propria il recupero totale del danno, molti personaggi più o meno equivoci, amministratori delegati dal pressapochismo garantito più o meno impugnabili e ancor meno competenti, starebbero un po’ più attenti ai documenti che firmano e al rischio incluso nei loro azzardati giochini di borsa e di favori!

...e questo dovrebbe valere anche per i Ministri e a scalare fino gli amministratori locali: prendiamo Verona e la sua Provincia, più volte nominate tra le aree più inquinata del Nord Italia.
Sappiamo che siamo sempre fuori dagli standard di Bruxelles, e che tanto per cambiare ci verrà applicata una multa dall’improponibile importo che non mi è chiaro se banalmente si aggiungerà a quel calderone del Mostro chiamato Sig.Debito Pubblico o se in qualche modo dovrà essere pagata.
Ora, se pagassimo la multa, la nostra aria sarebbe più sana?
E inoltre...chi verrà tassato per pagare questa multa? (si accettano intuizioni!)

E se invece le multe fossero intestate a persone fisiche dell’amministrazione, le quali potrebbero convertirle in progetti di sanificazione dell’aria o delle acque da realizzare entro un preciso periodo?

E se seguire i comportamenti dei Comuni Virtuosi diventasse regola, anziché pionieristica alternativa, nell’ottica di occuparsi davvero della salute dei Cittadini più che di svincolarsi da una multa?
Tanto per fare un immediato confronto tra logica e azione, in un’epoca inquinata come questa, quanti sagaci amministratori stanno abbattendo alberi come se fossero la causa di tutti i loro mali?  Dalla Pianura ai Monti, dalle Città alle Contrade...ovunque vengono abbattuti alberi. Si fanno spazi per strade, centri commerciali, parcheggi. Quando va bene...vigneti ...che portano profitto!

E torno a prendere in mezzo la Sanità e il suo diabolico debito, molto del quale è dato dall’eleganza delle strutture - per altro realizzate con logiche tutt’altro che a favore di malati e anziani - che ci fanno “passare” come costo delle cure e degli esami: io posso solo fare ipotesi, spesso in contrasto tra loro.
La prima, immediata: se stiamo bene, non incidiamo sul Sistema Sanitario Nazionale.
La seconda, subdola ma insistente...se non stiamo male...come si possono giustificare le spese necessarie per offrirci i migliori luoghi di cura?

Come sempre la mia Bastianite emerge, anche se sono più che certa che in questo caso trovi più facili consensi...
Credo che anziché palazzi prestigiosi, dal clima perennemente artificiale, con negozi che neanche a Via Monte Napoleone, preferiremmo tutti avere un po’ meno da aspettare per le visite base e soprattutto un luogo che ci faccia sentire sicuri nelle emergenze: che sia un attacco di cuore, un parto, un’emorragia, un’ustione...Qualcuno vorrebbe davvero fare 50 chilometri mentre potrebbe perdere la vita, in situazioni in cui il mezzo minuto può davvero fare la differenza? ma dai!

Comunque, siamo partiti da un bosco.
Ed è alla terra che dovremmo tornare: poco fa ho accennato ai vigneti che spesso, quando va bene, sostituiscono i boschi.Da un punto di vista della qualità dell’aria, vale la pena di ringraziare anche le vigne e la loro mutevole bellezza: i colori dei vigneti in autunno sono davvero straordinari e caldissimi...
Spesso, però, mi capita di vedere queste meravigliose piantagioni a filo di strada. 
Spesso vicine a strade ad alta percorrenza, come autostrade e superstrade. 
Spesso in campi più bassi del manto stradale anche di un metro o più.


Ora, sappiamo tutti che le emissioni delle auto non sono esattamente sane come gli effluvi di eucalipto e che per avere piante sane è necessario che anche il terreno in cui crescono sia un terreno sano.

Che particolati e quali metalli potranno esserci in un terreno che è quotidianamente ricettacolo di tanta porcheria? E cosa arriverà sulle nostre tavole? 
Qualcuno che mi conosce potrà cercare di contestarmi dicendo che me la prendo con i vigneti perché non apprezzo il mito dell’aperitivo e del far festa a tutti i costi grazie all’alcool che circola nelle vene: è vero, preferisco divertirmi consapevole di quel che faccio e guidare senza mettere a rischio me stessa o gli altri e non perché me lo dice il codice della strada, ma lo stesso discorso può valere anche per molto “bio a km 0” o per le enfatizzate produzioni italiane...  Sono le arance che potrebbero venire dalla terra dei fuochi? Le mozzarelle? Ma i vini possono essere della Valpolicella, di Custoza, del Lago di Garda...

Quanti danni abbiamo procurato, in tutte le direzioni, con le politiche della venerazione al dio denaro, anziché alla Madre Terra...
E come sarà difficile tornare indietro se aspettiamo sempre che sia qualcun altro a fare per primo, a dare l’esempio...

Ehi, voi politici! Se qualcuno mi ha ascoltato...può sempre iniziare a cambiare le cose. Magari non avrà un voto in più...ma sarà una persona migliore!


Potete ascoltarmi all'interno del programma "Radio Pirata - la Radio nella Radio"
come da palinsesto su www.yastaradio.com
al lunedì con le nuove puntate delle 19.00
e in replica il giovedì alle 11.00 o...come novità di ottobre 2017, alla domenica sera

e dal 25 settembre 2017 anche su radio RCS, l'Onda veronese sulle frequenze
FM 98.600 per la Pianura Veronese e Lessinia e FM 91.500  per la Zona Lago di Garda

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