Paflasmòs

martedì 21 febbraio 2017

La gemma di Monna Lisa

Ma se, supponiamo, voi compraste una copia pregiata, che so?, della “Monna Lisa”, tanto per portarvi idealmente su un’immagine comune praticamente a tutti e se, ipoteticamente, dopo qualche tempo, per un qualsiasi motivo (uno scherzo dell’autore, un colore scaduto, una reazione al microclima della vostra casa...) la vostra Monna Lisa avesse una maschera veneziana sugli occhi o i capelli tinti di... fucsia??

Non iniziereste a sentirvi 
un pelino risentiti, 
vagamente offesi, 
potenzialmente frustrati, sostanzialmente....
TRUFFATI?

La gemma di Monna Lisa

Ecco: la stessa cosa accade quando si acquista una casa non per
comodità, non per eccellenza di spazi, non per godimento di impareggiabili servizi...ma esclusivamente per la qualità e la bellezza dell’ambiente e del panorama in cui è incastonata come una gemma nella filigrana di pregiata fattura di un gioiello prezioso e, poco a poco...
...poco a poco, la filigrana comincia ad essere abilmente smontata, ricciolo dopo ricciolo, dapprima in modo poco più che percettibile e poi via via, in modo sempre più rovinoso, presagendo quasi la caduta della gemma da quella che fu la sua naturale e ineguagliabile sede...

La mia filigrana, era un tessuto di alberi intrecciati tra loro in macchie e boschi e pinete, che quasi nascondevano le case, le strade e le colate di cemento.
Creavano colori diversi per ogni stagione e tunnel sotto i quali giocare a nascondino con il sole...
Alcuni erano come arbusti, altri come Giganti Buoni a proteggere gli accessi alle vie, altri come quelli che disegna la fantasia...
Ma ciascuno aveva il suo spazio, il suo colore, il suo profumo, la sua ombra, la sua espansione, la sua altezza.

Ora no. Poco a poco, il panorama si è trasformato e con esso la Vita che contiene.
I pendii e gli spazi lungo la strada sono ricoperti di monconi, di diametri diversi e ... cortezze tutte uguali, come quella di una ruvida e grossolana peluria troppo lunga per dirsi rasata, troppo breve per dirsi barba...

E in questa devastazione, io mi sento truffata e derubata.
Derubata del gioiello.
Derubata del sogno.

Derubata del progetto e quindi del futuro ad esso legato.

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