Paflasmòs

Visualizzazione post con etichetta Società; Sofferenza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Società; Sofferenza. Mostra tutti i post

lunedì 6 febbraio 2017

Solitudine e "cose brutte".


Io ero piccola, quando andai ad abitare in uno dei quartieri malfamati della mia città.
Crescendo un po', ne incontrai diversi di quelli che venivano chiamati i "tossici".
Ebbi sempre una certa tenerezza e affetto nei loro confronti, e si tentò di "rimettermi in riga" perchè non ero mica una crocerossina o un'operatrice sanitaria.
Ma io, era come se al tempo sentissi il loro dolore, non so come dire, non avevo esperienza, informazione o preparazione: sentivo che nello "sballo" non c'era svogliatezza, fancazzismo o voglia gradassa di farsi grossi.
Li avrei abbracciati tutti...
Poi sono cresciuta, e sono diventata meno empatica e più arrabbiata, specie con chi, più grande e più informato, si ritrovava comunque a devastare la propria vita.

Sembra che in questi giorni stia scoprendo che l'autentica me che ho abbandonato, tradito e dimenticato, sia proprio quell'adolescente che ha finalmente trovato la forza di riprendersi il posto che le spettava. E mi trovo qui, a condividere un articolo scoprendo che quella ragazzina aveva tanta più ragione di tanti adulti spaventati, me adulta compresa, a volte.



BUONA LETTURA: da qui inizia l'articolo...

Quando per la prima volta incappai in tutto questo rimasi perplesso. Che senso aveva? Questa nuova teoria criticava in maniera talmente radicale ciò che ci era stato detto che sembrava non potesse esser vera. Ma più scienziati intervistavo, più consultavo le loro ricerche, più scoprivo cose che non sembravano aver alcun senso - a meno che non si prendesse in considerazione questo nuovo approccio.