Paflasmòs

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martedì 1 ottobre 2013

Riprendo le MIE consuete distanze.



Adesso che la campagna elettorale è conclusa da un po' e ho guardato indietro, non posso dire di essere delusa da qualcosa che a priori sentivo estraneo al mio modo di essere e di vivere.

Sono grata a chi mi ha sostenuta e votata, sono grata ancora di più ha chi mi ha detto apertamente che con persone come me in politica, la politica sarebbe una cosa migliore... questo ovviamente mi ha fatto immenso piacere.

In ogni caso, il mio essere rimasta candidata "indipendente", sebbene possa in apparenza sembrare solo una sfumatura,  aveva il suo senso di non capacità/volontà di abbracciare in toto il pensiero e l'agire altrui.

Ribadisco che la mia partecipazione è stata semplice frutto della stima che ho in chi mi ha personalmente contattata, ossia Paolo Ferrari e Fabio Salandini. Il resto era ed è rimasta una nebulosa.

La mia maggior delusione, ritrovare Michele Bertucco, che si proclamava il "rappresentante delle unione delle sinistre" quale capogruppo del PD...


Non rinnego ciò che è stato in questo breve periodo e sono orgogliosa di aver fatto del mio meglio per quanto "reclutata" a sorpresa, così come avrei continuato a fare se ne fosse emerso un ruolo...

Pur avendo le mie idee politiche, ho sempre cercato con costanza un approccio con qualsiasi persona fosse interessata ad agire con apertura e coscienza, perché non si crea dialogo laddove prevale il pregiudizio e perché ho imparato che la vera forza nel perseguire un obiettivo, è quello di averlo chiaro e di dargli priorità rispetto alle proprie velleità di protagonismo.

Poiché l'avventura è stata breve e marginale,
torno tranquilla alle mie occupazioni,
a darmi da fare in silenzio e senza marchi per ciò in cui credo:

                              la bellezza intrinseca all'Umanità,
                                  desiderosa di  incontrarne
                              e vederne emergere sempre di più
                                     nella Vita di ogni giorno!

lunedì 16 aprile 2012

Che ci faccio io candidata?

So perfettamente che non è mai stata mia priorità entrare in politica, né identificarmi con qualsiasi gruppo: le persone cambiano, le idee cambiano, le priorità cambiano.
E se a volte io stessa ri-vedo la realtà con occhi diversi, con nuove prospettive, con valori che cambiano in base alle conoscenze e alla consapevolezza che si acquisisce lungo la via, non posso oggettivamente pensare e aspettarmi che qualcuno possa rimanere staticamente e testardamente fermo sul se stesso del momento attuale per sempre. 



Tuttavia, quando mi è stato chiesto di entrare in lista, ho parlato con Paolo Ferrari e con Fabio Salandini.
Di entrambi avevo già un’opinione precisa e di stima, sapendo e avendo chiaro il valore che mettono quotidianamente nelle loro vite.
Questa stima è stata la molla che mi ha fatto prendere in considerazione questa avventura.

Con lealtà ho manifestato le mie reticenze soprattutto riguardo la mia incompetenza sul piano pratico delle dinamiche della politica, ho anticipato che avrei potuto portare solo la mia correttezza, la mia disponibilità - ormai riconosciuta - di offrire le mie considerazioni e la mia positività, di mettere nella politica solo il mio cuore e il mio amore per l’Umanità, in particolare quella più giovane.

Consapevole che per ciascuno degli aspetti più concreti e pratici dell’esistenza c’è già all’interno del partito, e non solo, qualcuno ben più qualificato di me, ritengo superfluo mettermi in gioco in questo senso se non aggiungendo magari qualche postilla, qualche considerazione extra, qualche punto di vista.

La mia priorità è invece quella di “educarci” a crescere generazioni felici, capaci di assumersi la responsabilità delle proprie Vite e dei propri pensieri, non intaccate dalle paure, dall’aggressività, e dai pregiudizi di cui noi adulti siamo impregnati e portatori.

Il mio sforzo costante è quello di riappropriarci tutti della parola RISPETTO, madre di ogni altro diritto, che non dovrebbe più nemmeno essere reclamato, in quanto insito in questo concetto.

Per me, tutto parte dal DIALOGO, parola abusata che troppo spesso rimane dissociata dall’ascolto, primo inevitabile passo per poter conoscere il pensiero, i bisogni, la ricchezza dell’altro e poter successivamente inter-agire.

So perfettamente che questo mio approccio non è quello tipico che può dare risultati immediati, so che per alcuni è superfluo o addirittura ridicolo, specie in un ambito combattivo e spesso prevaricatore come la politica, ma è l’unico strumento che può portare cambiamenti costruttivi: conflitti e contraddizioni non spariranno, ma se il profondo rispetto per qualsiasi Vita sarà alla base di ciascuno di essi, si potranno trovare modalità pacifiche e creative per poterli risolvere.