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martedì 23 marzo 2021

#liberacondivisione - "VITA IN STAND-BY", Bastiàn Contrario


VITA IN STAND-BY

      


La domanda di partenza, che vorrei invitarvi a rispondere a voi stessi, è semplice, forse un po’ retorica di questi tempi: “Come avete vissuto e come state vivendo il periodo segnato dal Covid 19?”

Beh, dal momento che la voce narrante sono io, direi che mi verrebbe da rispondere: “Sento tutto instabile, privo di certezze, inafferrabile.”

Ma cosa c’è, nel dettaglio, che possiamo definire in questo modo?

Un possibile elenco può delineare condizioni comuni a molti.

Per alcuni, l’incertezza più grande è proprio quella della sopravvivenza, cosa che di per sé è comunque un’ipotesi, ma generalmente non percepita.

Fino all’anno scorso, nessuno che fosse in salute si era mai chiesto che possibilità di sopravvivenza lo avrebbero atteso nel giro di pochi giorni. Invece, all’improvviso, essere in salute e mantenersi in tale condizione, è diventato un pensiero ossessivo, un pensiero circolare e prepotente.

E’ diventato imperativo occuparsi della salute di chi si ama, anche a costo...

lunedì 18 settembre 2017

Clicca e ascolta "11 SETTEMBRE E NON SOLO..." Condividi "Bastiàn Contrario"

11/09/17
28a Puntata: 
Radio Pirata - la Radio nella Radio
presenta:
Bastian Contrario_11 Settembre e non solo...

Radio Pirata - la Radio nella Radio in onda su www.yastaradio.com
al Lunedì ore 19.00
in replica al Giovedì e al Sabato alle 11.00

Bastiàn Contrario:
per la precisa ricorrenza, replico la puntata
"11 SETTEMBRE E NON SOLO..."
per l'ascolto clicca QUI

clicca su "Continua a leggere...»" per il testo
(
Ma se le Vittime non fossero solo Americane?
E come ci comporteremmo noi, se queste Vittime approdassero nella nostra Vita?)

Era l’11 settembre del 2001
Io non so di chi sia stata la responsabilità di quel giorno così buio della Nostra Storia, i cui effetti di disumanizzazione si stanno propagando ancora e sempre più, amplificati nel tempo ...
La parte di notizia di cui mi fido è quella che racconta di quasi 3000 Persone vittime di quell’incommensurabile tragedia...ma non so quante altre Persone furono

lunedì 7 agosto 2017

Clicca e ascolta "CARI AMICI AFRICANI" Condividi "Bastiàn Contrario"

07/08/17
23a Puntata: 
Radio Pirata - la Radio nella Radio
presenta:

Bastian Contrario_ Cari Amici africani


Radio Pirata - la Radio nella Radio in onda su www.yastaradio.com
al Lunedì ore 19.00
in replica al Giovedì e al Sabato alle 11.00

Bastiàn Contrario:
"CARI AMICI AFRICANI"


per l'ascolto clicca QUI

clicca su "Continua a leggere...»" per il testo 
Cari Amici Africani, sto osservando con tristezza e senso d’impotenza la vostra storia che vi vede per l’ennesima volta vittime di un’epoca.
Che siano i colonialisti, che siano gli schiavisti, che siano gli sfruttatori di miniere, che siano i cacciatori di frodo dei vostri animali, che siano i vostri stessi connazionali terroristi, sta di fatto che sembra proprio che siate l’etnia più perseguitata nel corso della Storia.

mercoledì 8 marzo 2017

Una Festa che non avrebbe mai dovuto essere necessaria....



LOTTO MARZO: 
LA PROTESTA DELLE DONNE PROSEGUE

Grazie ad ALICE CORTE di cui copio integralmente l'intero testo
www.confronti.net

In almeno 40 paesi del mondo l’8 marzo le donne sciopereranno contro la violenza e per la riaffermazione dei propri diritti.

La mobilitazione contro la violenza sulle donne prosegue con uno sciopero globale l’8 marzo. Mobilitazione che vede intrecciarsi le proteste delle donne argentine contro i brutali stupri dei mesi scorsi, quella delle donne polacche contro l’ulteriore restrizione del diritto d’aborto nel loro paese e quella delle donne italiane che ha preso corpo il 26 novembre scorso, per poi elaborare “otto punti per l’otto marzo” durante una partecipatissima assemblea nazionale. Questi sono solo alcuni dei paesi coinvolti: la protesta si terrà in almeno 40 paesi in tutto il mondo, tra i quali gli Stati Uniti di Trump, che hanno visto le donne scendere in piazza già numerose volte dall’elezione di un presidente accusato di essere tra i più misogini che il paese abbia avuto.

Un inedito sciopero globale, dunque, che non sosterrà solo le lotte di lavoratori e lavoratrici, ma che avrà carattere eminentemente politico, per chiedere un cambiamento radicale di culture e società violente.

In Italia lo sciopero (indetto dal movimento femminista e supportato da alcune sigle sindacali di base) si articolerà in diverse piazze, da quelle delle lavoratrici Almaviva a quelle delle scuole (unico comparto in cui anche la Cgil ha aderito). Sono chiamate allo sciopero anche quante non possano praticarlo in maniera tradizionale, perché inoccupate o con forme di contratto che non lo permettano. Tra le forme di solidarietà, quella più semplice è indossare abiti neri e fucsia, ma sono numerosi i suggerimenti che la pagina facebook del movimento “Non Una di Meno” riporta.

Ma per cosa si sciopera? Gli otto punti elaborati durante l’assemblea nazionale tenutasi a Bologna gli scorsi 4 e 5 febbraio chiedono che il cambiamento investa vari aspetti della nostra società. In particolare, si chiede di scioperare contro la trasformazione dei centri antiviolenza in centri assistenziali e per riaffermarne l’autonomia, affinché restino luoghi che attivano momenti di trasformazione individuale e sociale contro la violenza maschile e di genere.

Si sciopererà per la piena applicazione della convenzione di Istanbul contro la violenza maschile che, pur ratificata in Italia come in molti altri paesi, non è però pienamente recepita dal diritto e dalla prassi. Si reclamerà anche la tutela della salute sessuale delle donne in ogni suo aspetto: dalle scelte sessuali e di orientamento, alla maternità, alla libera scelta sull’aborto. Si ribadirà la necessità di una cultura e di una formazione libere da stereotipi, che sappiano accogliere le differenze, così come di una comunicazione che sappia raccontarle e che non si appiattisca sulla vittimizzazione o spettacolarizzazione delle donne che subiscono violenza.

E ancora: il tema dell’accoglienza delle persone migranti, che spesso subiscono soprusi, anche sessuali, per colpa di un sistema che le priva del diritto di cittadinanza, le respinge ai margini e nega loro la possibilità di decidere del proprio destino, che si lega al problema dell’agibilità degli spazi pubblici per tutte e tutti, in particolare donne, persone transessuali o con un orientamento sessuale non etero. Infine, lo sciopero per le condizioni lavorative che discriminano le donne, per chiedere un salario minimo europeo e un reddito di autodeterminazione, elementi individuati come fondamentali per le donne che decidano di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza.

Una protesta che informa molti aspetti del reale, perché la violenza sulle donne viene letta come un dato strutturale e che come tale va affrontato, una protesta iniziata già a novembre e che non si è più fermata, con il moltiplicarsi di iniziative ed eventi in tutta Italia, nel mondo e sul web, perché il cambiamento, ormai, passa anche da lì. Protesta che il movimento “Non Una Di Meno” si augura diventi un “Piano femminista contro la violenza sulle donne” recepito dalla società tutta.


lunedì 4 novembre 2013

Il BUON VIVERE COLLETTIVO nasce dalla capacità di COMUNICARE


Ho il piacere di condividere iniziative finalizzate al
"BUON VIVERE COLLETTIVO".

A questo scopo, la COMUNICAZIONE è essenziale, vitale…
Grazie a Wally Gnisci che mi ha resa partecipe e strumento in questo senso!



Ps : Fate girare questo link: possono esserci tra i vostri Amici Persone che hanno bisogno di riuscire ad esprimersi meglio, per meglio spiegare i propri bisogni, per meglio comprendere le nostre richieste o i nostri consigli!